Anche se ieri i mercati europei si sono letteralmente galvanizzati grazie ai successi militari in Iarq, le cose non cambiano, almeno #'per l'anno in corso'', assicura Carlo Pambianco presidente della società di consulenza Pambianco Strategie di Impresa.
''Se la guerra durasse più di sei mesi, continua Pambianco, potrebbe delinearsi un vero disastro per i consumi''.
Il fatturato dei primi 25 gruppi nazionali nel 2002 è stato di 22.099 milioni di euro, cresciuti appena del 2,9% a fronte di una crescita dell'11,5% nel corso del 2001 e del 28,2% nel 2000. E' quanto emerge dall'analisi di Pambianco Strategie di Impresa il cui presidente precisa che si tratta di #'una netta diminuzione dei ritmi di crescita''. ''La crescita reale è probabilmente anche più bassa del 2,9% se si tiene conto che i fatturati delle principali aziende comprendono anche il consolidamento delle acquisizioni fatte nel 2001 e nel 2002''.
Complessivamente la situazione mostra chiari segni di difficoltà destinati a durare per tutto il 2003, anche se, rileva l'analisi, qualche cenno di ripresa è atteso per la seconda parte dell'anno. Ma sull'evoluzione complessiva incombe però anche l'andamento della guerra in Iraq. #'Già il pericolo di un conflitto aveva rallentato il sistema, spiega Pambianco, lo scoppio ha spinto all'indietro ulteriormente la ripresa''.
Rimane assodato però che le grandi società italiane #'quelle medio-alte, precisa, riescono comunque a sostenere bene il confronto con colossi come Lvmh o Chanel. In particolare, l'Italia vince sulla Francia per quanto riguarda la pelletteria e le calzature''.
Estratto da Miaeconomia.com del 8/04/03 a cura di Pambianconews