La guerra appena scoppiata in Irak potrebbe avere un impatto negativo sulla fiducia dei consumatori e la loro propensione al consumo. E a pagarne le conseguenze sarebbe, prima di tutto, il settore del lusso. Anche perché, se si analizza l'andamento di titoli della moda a Piazza Affari, per esempio, nell'ultimo anno «hanno perso in media il 17% del loro valore, un calo inferiore rispetto all'andamento dei listini milanesi come il Mib30 e il Numtel» spiega Carlo Pambianco, presidente della Pambianco Strategie di Impresa.
E di fatti, le prospettive sul settore a medio e lungo termine restano buone: «Direi che le stime ottimistiche dipendono anche dalla diversificazione dei mercati, e dallo sbocco in mercati interessanti come Cina, Russia e Est-Europa», commenta Pambianco, che aggiunge «nel campo della moda, i settori meno colpiti sono quelli con i marchi più sani e quelli che sono focalizzati su donna, sportware, pelletteria».
Le previsioni quindi restano caute sul 2003, «anche perché i risultati del primo semestre saranno decisamente inferiori a quelli del 2002, mentre, prevede il presidente della società Pambianco, la vera ripresa ci sarà solo nel 2004».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 22/03/03 a cura di Pambianconews