Hanno passato il 2002 a cercare di contenere i costi, integrando la produzione dei marchi acquisiti, rendendo logistica e distribuzione più efficienti. E nel terzo trimestre sono arrivate le prime soddisfazioni. Il risultato della gestione operativa dei luxury group è infatti tornato a crescere dopo un anno di erosione. Lo dimostra la radiografia dei conti dei primi nove mesi elaborata dall'osservatorio sulla moda della Pambianco Strategie di Impresa, in base ai dati di 13 big del lusso quotati in Borsa. L'ebitda è cresciuto in media del 15,4% rispetto ai primi nove mesi 2001, con punte del 30% realizzate da It holding e di oltre il 27% messe a segno da Mariella Burani e Marcolin.
Il peso dei costosi investimenti del triennio 1999-2001 non trova ancora ossigeno nella crescita dei ricavi. Secondo le stime del consulente Carlo Pambianco, il settore moda quest'anno chiuderà con ricavi in calo intorno al 3 % a perimetro costante. A salvare il giro d'affari di alcuni saranno ancora i fatturati delle aziende acquistate tra la fine del 2001 e il 2002 che consentiranno al settore del lusso di chiudere l'esercizio con vendite in crescita media tra il 2 e il 3%.
Estratto dall'articolo di Daniela Polizzi a cura di Pambianconews