Efficienza gestionale coniugata al talento artigianale. è questa la risposta che l'Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci) ha voluto dare nel corso del convegno organizzato a Pratolino (Fi). Quattro le grandi tematiche affrontate: identità del marchio, complessità del management, gestione del canale distributivo, delocalizzazione e gestione della filiera logistico-produttiva. Esperti, imprenditori e rappresentanti del settore moda sono stati protagonisti della due giorni fiorentina. Sullo sfondo lo scenario e le nuove sfide competitive che interessano le circa 7.500 aziende del settore e gli oltre 110 mila addetti.
«Il settore calzaturiero italiano ha esportato lo scorso anno 354 milioni di paia per un valore globale di 7.230 milioni di euro», ha commentato Antonio Brotini, presidente Anci, «com'è noto il settore esporta ben l'82% di quanto produce. Oggi, più che mai si pone la necessità di domandarci come andare avanti, e quali strumenti adottare per rimanere competitivi, alla luce della sfida che si fa sempre più aggressiva. Chiediamo innanzitutto reciprocità nei confronti di tutti quei paesi di nuova generazione che si stanno affacciando sul panorama internazionale del commercio estero. Mi riferisco agli altissimi dazi doganali e alla necessità della licenza per le esportazioni, elementi che rendono difficoltosa la concorrenza del prodotto italiano. Per il futuro conto sulla capacità dell'industria calzaturiera italiana di saper superare questa grande sfida. L'obiettivo, a mio parere, è quello di posizionarsi su quote di mercato stabili, nell'ambito di calzature di fascia medio-alta e alta».
Made in Italy di qualità quindi, su fasce alte di mercato, «avvalorato dalla creatività tutta italiana, anche se necessita di una produzione all'estero», ha sottolineato Giuseppe Modenese, presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana. «Oggi il consumatore è attento alla qualità, il marchio deve quindi contraddistinguere il prodotto. A noi tutti il compito di identificare il prodotto rendendolo riconoscibile».