L'incremento nel numero di visitatori conferma la validità del salone del pr�t-à-porter femminile. La crescita del 9,4%, tuttavia, va messa in relazione a una edizione, quella di settembre 2001, fortemente penalizzata dalle conseguenze dell'11 settembre; il calo di presenze era stato infatti allora del 12%. Gli sforzi per dare un layout più elegante e chiaro nella suddivisione degli spazi, ripartiti quest'anno in Momi Trend e Momi Luxury, e i contributi a livello di installazioni artistiche hanno confermato il ruolo della kermesse che ha riunito in Fiera 290 aziende, in maggioranza italiane, con linee di abbigliamento e accessori per la primavera-estate 2003.
La tenuta della manifestazione, che si svolge in concomitanza con le sfilate della settimana della moda milanese, ha rappresentato un successo per gli organizzatori, di fatto penalizzati dal debutto di una nuova rassegna, che per la prima volta presentava al Superstudiopiù di via Tortona un centinaio di collezioni innovative: White. Gli operatori italiani hanno rappresentato il 68,4% delle presenze registrate a Momi. In crescita, tuttavia, il numero dei visitatori stranieri: la Francia ha pressoché raddoppiato il suo apporto, mentre resta sostanzialmente invariato il numero di inglesi e tedeschi.
Tra i Paesi del bacino del mediterraneo spicca la Spagna (+40,4%), seguita dalla Grecia (+58,2%) e dal Portogallo, mentre fra i nuovi mercati dell'est Europa la Russia fa segnare un +30,7%. Buona anche la presenza di compratori dagli Usa e dal Giappone (+54%).