Sul mercato si apre uno spiraglio. L'industria della seta ha toccato il fondo e adesso sta risalendo la china. La situazione era talmente compromessa che è bastato ridimensionare il calo di fatturato per tirare su il morale a tutto il distretto comasco. Il tracollo era avvenuto nei primi tre mesi dell'anno, quando il fatturato è precipitato con un -1,1% rispetto al primo trimestre 2001; tra aprile e giugno i danni sono stati limitati (-4,8%) e finalmente dalle previsioni sul terzo trimestre è emerso un calo di appena lo 0,8%: di questi tempi è una buona notizia. L'incoraggiamento è rafforzato dalla raccolta ordini che dopo un anno e mezzo è tornata a crescere (+2,8%).
L'ultima arma messa a punto nel distretto è un codice comportamentale presentato ieri a Milano. Una serie di regole per la vendita dei tessuti serici, stabilite in un tavolo bilaterale tra gli imprenditori tessili e quelli della confezione, nell'ambito dell'associazione di produttori Sistema moda Italia. Le regole riguardano la qualità dei prodotti e il servizio al cliente e renderanno più chiari i rapporti tra le due parti, evitando controversie infinite. Non solo. L'obiettivo è fornire un prodotto «garantito» ai confezionisti: un valore aggiunto per differenziarsi ulteriormente dalla concorrenza a colpi di prezzi.
«è la prima volta che monte e valle si accordano su un metro di giudizio comune per la qualità» , spiega Claudio Taiana, il presidente del distretto serico all'interno di Sistema moda Italia. Di solito le regole le stabiliscono da soli i confezionisti. Adesso ci sono precise disposizioni per le caratteristiche del prodotto, gli enventuali difetti, i tempi di consegna e così via. E Taiana è sicuro che il codice avrà effetti positivi sul mercato.