E’ decollato ieri, direttamente da Ponzano Veneto, il secondo prestito obbligazionario della storia di Benetton. Un bond triennale da 300 milioni di euro, sbarcato sul mercato italiano in un momento – azionario e obbligazionario – decisamente difficile. Ma il bond ha superato l'esame: stando alle indicazioni dei lead manager Caboto (IntesaBci), Mediobanca, Mediocredito centrale e Shroder Ssb, è stato infatti accolto con vivo interesse soprattutto dai piccoli risparmiatori italiani. In cerca, in questa fase di tracollo azionario, di bond a breve scadenza e a tasso variabile.
Benetton innanzitutto ha un nome che non necessita di presentazioni e appartiene a quella “old economy” a cui gli investitori cercano sempre più di aggrapparsi. Inoltre ha offerto un bond con una durata breve (tre anni), dunque più appetibile in questa turbolenta fase di mercato. Per di più il titolo ha una cedola variabile, che lo rende meno volatile: 50 punti base sopra il tasso Euribor trimestrale (ieri al 3,407%). E, caratteristica che piace molto ai risparmiatori, ha un prezzo di emissione sotto la pari (99,857): il rendimento del titolo è dunque pari a 55 punti base sopra l'Euribor.
Nel 2001 Benetton ha registrato un fatturato di 2,098 miliardi di euro: l'Ebitda (pari a 398 milioni) è dunque risultato pari al 19% del fatturato, mentre l'Ebit (pari a 285 milioni) rappresenta il 13,6 per cento. L'Ebitda è risultato nel 2001 9,88 volte superiore agli interessi netti, mentre l'Ebit li ha superati di 7,07 volte.