Sta cambiando il sistema delle fiere e la prima novità ormai certa è lo spostamento a Milano della manifestazione dedicata all'abbigliamento intimo e al mare che aveva esordito, tre stagioni fa, a Bologna. Come annuncia Simon Paolo Bongiardino, amministratore delegato di Expo Ct: «Stiamo avviando una strategia di sviluppo e vogliamo ampliare la parte moda, rappresentata fino a oggi da Momi-ModaMilano, e da SposaItalia».
Organizzate da promozione ModaItalia, che comprende a quote paritarie sia Expo Ct sia Efima, il braccio espositivo di Sistema Moda Italia, questi appuntamenti hanno confermato una vitalità che resiste a ogni crisi e probabilmente hanno ancora molto da offrire. Del resto, è stato proprio il ripetuto successo delle sfilate di Momi-Intimo Designers e Mare, durante i dieci giorni del pr�t-à-porter, con griffe trasgressive come Roberto Cavalli e Blumarine, a fare intuire che questo appassionante settore potrebbe dare qualcosa di più in un'occasione su misura.
«Vogliamo aggiungere a questo sofisticato cammeo una fiera che rappresenti un momento reale della produzione», aggiunge Bongiardino. L'esordio per l'intimo è previsto alla fine di gennaio 2003: una data che si aggancia alle presentazioni di moda maschile e che permette di fare sistema, concentrando gli eventi e razionalizzando gli spostamenti. Mentre a giugno si dovrebbe tenere l'edizione più concentrata sull'abbigliamento mare.
Certo, i numeri (elaborati su dati Istat da Smi) rivelano una certa difficoltà, se pensiamo che nel 1998 il valore alla produzione dell'intimo donna era di 1.389 milioni di euro e lo scorso anno di 1.374, in crescita dopo il tracollo del '99 (sceso a 1.348) ma comunque sempre ancora sotto i vecchi livelli. Crescono le esportazioni: da 497 a 630. Ma anche le importazioni: da 351 a 528, con un saldo commerciale che da 146 scende a 110. Un andamento simile si registra anche nei costumi da bagno: da 532 milioni di euro a 485. Esportazioni da 97 a 116 e importazioni da 50 a 99, per un saldo commerciale che da 46 scivola a 17.