Delocalizzare sempre più in Europa, dove c'è mercato per il tessile di qualità, e in futuro in America. E poi razionalizzare, dove occorre, con tagli di unità produttive, per ridurre i costi. Perché la domanda è ferma e la prospettiva è di una riduzione dell'offerta e dei produttori. E il gruppo Bonazzi punta a rimanere tra i protagonisti del tessile europeo. L'hanno ricordato il fondatore, Carlo Bonazzi, e i figli Giulio, responsabile della subholding Aquafil (fibre sintetiche a polimeri) e Antonio, responsabile di Aqua Fabric (tessuti, naturali e sintetici).
Il bilancio del gruppo Bonazzi ha chiuso il 2001 con un fatturato consolidato di 505,35 milioni di euro, cresciuto del 10% in un anno, con un cash flow di 47,04 milioni e un utile netto intorno al milione di euro. Dopo acquisizioni in un solo anno per quasi 90 milioni di euro. Gli addetti sono oltre 4mila, dei quali 2.400 fuori Italia.
Così il gruppo, partito dieci anni fa con la prima unità produttiva estera in Belgio (Aqualys), dopo aver consolidato gli stabilimenti nella ex Jugoslavia, in Slovenia e in Croazia, ha acquisito in Italia la Bulgari Filati, con impianti anche in Romania, e ha espresso l'intenzione di espandersi sempre più nei Paesi dell'Europa centrale.