Le pagine dei giornali inglesi fanno da scenario in questi giorni a una vicenda poco elegante. Prada, l'azienda italiana del lusso che ha in programma di quotarsi in borsa il mese prossimo, è impegnata in un'accesa contesa con Stockpile Limited, una misteriosa società che vende prodotti a prezzi scontati. Stockpile ha lanciato una gigantesca campagna promozionale, mediante pubblicità sui giornali, offrendo a prezzi di saldo più di 25.000 articoli di Prada in uno squallido centro conferenze di Londra.
Non ci poteva essere un momento peggiore di questo per una tale disputa, visto che Prada si avvia finalmente verso una quotazione in borsa già rinviata due volte in passato. La speranza di quest'ultima di vedersi riconoscere una valutazione elevata si fonda sull'immagine di società del lusso e la campagna di prodotti venduti in quello che è poco più di un mercatino rionale sicuramente mette a repentaglio l'alone di esclusività.
Alla vigilia del collocamento, la controversia apre orizzonti persino più preoccupanti. Infatti, se la società non sa da chi Stockpile ha comprato i prodotti, automaticamente viene da chiedersi se la stessa è in grado di gestire le scorte e di seguire i percorsi dei suoi prodotti.
Il gruppo è già stato penalizzato dalla scarsa trasparenza, visto che i dati resi pubblici sono veramente scarni. Gli investitori che stanno cercando di capire se le azioni sono attraenti, sicuramente vorranno maggiori informazioni su questa inondazione di vecchi prodotti e sulla loro provenienza.