La tessitura liniera Crespi, giunta alla settima generazione, cambia rotta e rileverà una camiceria e un confezionista.
Quattro quinti della produzione dell’azienda sono fatti con il lino e vanno soprattutto ai produttori di abbigliamento femminile. Per riempire l'altra metà dell'anno, sarà comprata una azienda di tessuti di camiceria da 7- 8 milioni di euro di fatturato.
«Vogliamo conoscere meglio i nostri clienti confezionisti, spiega Franco, che di Crespi è il presidente, e rafforzare il marchio a valle. Perciò stiamo concludendo anche una trattativa per comprare l'azienda di un piccolo confezionista che in tre anni potrebbe raggiungere un fatturato di 8 milioni €».
«Abbiamo 28mila metri quadri coperti e c'è spazio per crescere: pensiamo di investire 6 milioni di euro per allargare la tintoria. Già quest'anno ne abbiamo spesi 2,5 per comprare una macchina enorme che serve a preparare i tessuti». «Da dieci anni siamo in utile». Anche se l' anno scorso il risultato netto è stato di appena 205mila euro, su 27,3 milioni € di fatturato (+7% sul 2000). « Quest' anno i ricavi aumenteranno del 10% e nel medio termine vogliamo comunque crescere del 5- 6% l'anno, senza considerare le acquisizioni. Esportiamo oltre il 60% ma abbiamo spazi da conquistare in grandi mercati, come Giappone a Usa».