La stampa finanziaria è convocata per domani alle 14, ufficialmente per l'annuncio dei dati 2001. Ma già oggi pomeriggio ad Amsterdam sembrava che agli analisti finanziari Patrizio Bertelli, chairman di Prada Holding, avrebbe snocciolato i dettagli dell'attesaquotazione in Borsa, slittata dopo i tragici eventi dell'11 settembre. Con l'imprenditore aretino, nella sede legale del gruppo, ci saranno Deutsche Bank a IntesaBci, joint global coordinator nell'emissione di un eurobond da 700 milioni di euro con il quale è stato ristrutturato il pesante indebitamento del gruppo, e BnpParibas che, insieme a Barclays Capital, è stata joint lead manager del prestito convertibile.
Salvo colpi di scena, oggi agli analisti sarà però riservato una sorta di ‘benvenuto’ preliminare. Sarà presentata una fotografia del gruppo, col track record degli ultimi tre esercizi. Non dovrebbero essere invece tolti i veli ai dati del primo trimestre 2002 e neppure alle proiezioni economiche. Anche per il business plan (con gli obiettivi strategici) bisognerà aspettare un po' di tempo: la Consob, su questo terreno, è particolarmente rigida.
Dal riserbo stretto filtra comunque l'ipotesi accreditata che il titolo verrà quotato soltanto a Piazza Affari. Ambienti finanziari, dal canto loro, cominciano a far convergere le some di valutazione complessiva del gruppo guidato da Bertelli a dalla moglie Miuccia Prada nell'intorno dei 4,5 miliardi di euro: dunque, in base agli attuali multipli del lusso, i dati relativi all'ebitda 2001 dovrebbero essere buoni (l'anno precedente era di 296,65 milioni di euro, con utile netto di 95 milioni), in linea con le attese del mercato. Come probabilmente sono positive le attese per l'anno in corso.