Domenico De Sole, presidente di Gucci spiega le regole che ispirano l’azione del gruppo per crescere anche in tempi di crisi: attenzione alle spese, concentrarsi sul proprio business e, come ha sempre fatto acquisire solo a ragion veduta. Avendo sempre come ’religione’ la creazione di valore per gli azionisti. Oggi De Sole, l’uomo che insieme a Tom Ford ha fatto del Gucci Group un protagonista assoluto sulla scena del lusso mondiale è cauto sulle previsioni per il 2002, ma sicuro che sul medio-lungo termine il mercato tornerà a crescere, perché la passione per gli oggetti di lusso fa parte della natura umana e soprattutto certo che il lavoro per il rilancio di Yves Saint Laurent darà presto grandi risultati.
’’Non sono io, ma il mercato, dice De Sole, a dare un giudizio positivo del nostro lavoro. Il nostro titolo dall’inizio dell’anno ha preso 12 dollari. Questo alla fine è il giudizio che conta. Secondo me siamo premiati, malgrado la situazione generale non sia positiva, per tre ragioni. Perché siamo stati gli unici del settore a dare una guida al mercato , già una settimana dopo l’11 settembre. Poi perché, in un anno difficile, la profittabilità di Gucci division è aumentata, portando il risultato operativo dal 27 al 30,5%. Infine, negli ultimi due anni c’è stata una certa attesa per vedere come l’azienda avrebbe gestito L’acquisizione di Yves Saint Laurent, che è costata un miliardo di dollari e si trovava in condizioni difficili’’.