La Dolce & Gabbana, uno dei marchi di punta della moda made in Italy, si prepara ad archiviare l’esercizio al 31 marzo 2002 con una crescita record. Il fatturato consolidato salirà del 45,3% a quasi 310 milioni di euro, il margine operativo lordo è previsto in crescita del 47,4% a 42,91 milioni di euro, mentre il reddito operativo raddoppierà a 34,91 milioni e l’utile ante imposte registrerà un incremento del 116% a 34,07 milioni.
Spiega Cristiana Ruella, direttore finanziario: «Siamo ovviamente soddisfatti, anche se a livello wholesale il fatturato al 31 marzo prossimo cresce oltre quota 532 milioni di euro, ma “soltanto” del 28 per cento. In pratica, l’attività gestita direttamente, concentrata nella produzione e nel retail, viaggia a un ritmo più sostenuto rispetto ai prodotti realizzati su licenza. Anche da questa analisi scaturisce la decisione di Domenico Dolce e Stefano Gabbana di nominare Gabriella Forte, ex chief operating officer e presidente della Calvin Klein, come direttore licenze e accessori nonché presidente della divisione americana. Nel nostro consolidato, infatti, gli Stati Uniti pesano per il 28% dei ricavi, mentre se si considera il fatturato wholesale la quota scende al 15%».
Inoltre è stato concluso il contratto di distribuzione giapponese con la Misaki e sarà avviata una filiale ad hoc, a regime da luglio prossimo, che gestirà tra l’altro i due freestanding store di Tokio, i due di Osaka e 19 shop-in-shop. Rispetto agli attuali 12 negozi di proprietà è infine in calendario l’apertura di Venezia, Padova, Genova, Parigi (una nuova location in Avenue Montaigne) per la vendita della prima linea; invece per la linea giovane D&G (di cui sono controllati 4 punti vendita) a primavera sarà inaugurata la boutique di Bal Harbour (Miami). Del gruppo fanno parte anche sei outlet store