Le trattative sono alle strette e per l’annuncio potrebbe essere solo questione di settimane: il gruppo Limoni sta per acquistare la catena austriaca Schops, di proprietà di un fondo d’investimenti tedesco, 100 milioni di euro di fatturato, 5 di utile netto, 120 negozi diffusi in tutti i centri, a cominciare dalle grandi superfici in Stephen platz e sul Graben, a Vienna. Se andrà in porto, la strategia di diversificazione dei mercati di Piofrancesco Borghetti, presidente di Limoni, subirà una accelerazione: con 180 negozi in Italia e punti pilota in Germania, Slovenia e Croazia, il gruppo è già la prima catena in Italia e la quarta in Europa nella distribuzione al dettaglio di prodotti di profumeria: alla fine del 2001 ha inaugurato in corso Vittorio Emanuele, nel cuore di Milano, lo store più grande del Paese.
La quota di mercato nazionale, oggi, è intorno al 10% e l’obiettivo di Borghetti «è di raggiungere il 30% nel 2004, con 6-700 punti vendita». Il fatturato, che nel 2001 è stato di 210 milioni di euro (comprendendo circa 40 milioni fatturati all’ingrosso, rifornendo circa 6 mila profumerie) salirà a 290 milioni quest’anno, a 300 nel 2003 (quando dovrebbe partire il collocamento per la quotazione in Borsa) per balzare, nel 2004, a mezzo miliardo. Già entro quest’anno i punti di vendita («tutti diretti, niente franchising») saliranno a 300, in Italia e all’estero, acquisizioni a parte.