Nozze d'argento tra i filati e Firenze che festeggiano da oggi al 26 gennaio negli spazi della Fortezza da basso con Pitti immagine filati n. 50. In mostra durante la tre giorni fiorentina le collezioni primavera-estate 2003 di filati per maglieria. Questo Pitti filati si apre con una nota di velato ottimismo, infatti gli espositori hanno archiviato i due trimestri a cavallo fra il 2001 e il 2002 come minimo storico di questo ciclo congiunturale. Sia a Firenze sia a Milano si è notato un ritorno della maglieria mentre nelle manifestazioni dedicate ai tessuti si sono visti articoli dalle superfici importanti e mosse che ricordano la maglia.
Tutto ciò a chiusura di un 2001 che ha segnato un calo nella produzione dei filati cotonieri (-1% da 254.185 tonnellate del 2000 alle 251.000 del 2001), linieri (-11% passati da 9.622 a 8.600 tonnellate) e di quelli serici e sintetici (-7%). In totale in Italia sono state prodotte lo scorso anno circa 1 milione di tonnellate di filati per un valore pari a 7.500 milioni di euro. Sul fronte estero la bilancia dei pagamenti è quasi in pareggio (1.633 milioni di euro importati contro i 1.636 esportati) anche se le cifre sottendono ben altri scenari.
Altra informazione nascosta è quella relativa ai prezzi medi dei filati esportati che superano di una volta e mezzo quelli della merce importata (6,50 euro contro i 4,27 euro). Per quanto concerne le importazioni è da rilevare un dato importante: nei primi nove mesi del 2001 è aumentata sensibilmente la qualità dei filati provenienti dai paesi asiatici. Infatti a un calo delle quantità importate (-4,2%) è corrisposto un aumento in valore (+5,6%), il che significa un incremento del 10% del prezzo medio.
sintesi dell'articolo di Alessandra Jannello a cura di Pambianconews