Gildo Zegna si trova a Tokio in questi giorni e non solo per l'incontro tra imprenditori italiani e nipponici che si tiene ogni anno. “Su questo mercato stiamo andando molto bene, ammette l'imprenditore: è uno dei Paesi che ci permette di compensare almeno in parte le perdite negli Usa”.
Nel mese di settembre l'azienda ha registrato una flessione nell'ordine del 30%, un trend che impedirà alla Zegna di ripetere nel 2001 l'exploit dell'anno scorso (archiviato con un fatturato in crescita del 25,4%, a quota 630 milioni di euro.
Nel periodo gennaio-settembre hanno registrato un aumento delle vendite del 10% in Giappone e del 20% in Cina. L'Asia nel suo insieme pesa per il 20% sul fatturato globale di Zegna: 10% per il Giappone, 5% per la Cina e il resto degli altri Paesi. L'Europa, invece, rappresenta il 40% del giro d'affari, gli Usa il 30% e il restante 10% deriva da una serie di aree emergenti.
In ogni caso la Zegna non ridimensionerà i suoi programmi di investimento, in particolare nel settore retail, dove intende rispettare la promessa di raggiungere a fine anno i 400 punti vendita diretti nel mondo.
sintesi dell'articolo di Leonardo Martinelli a cura di Pambianconews