Stonefly ha consolidato con i propri risultati economici la posizione già rilevante che occupava nel comparto calzaturiero italiano.
Nel primo semestre 2001 il fatturato ha registrato un incremento del 22%. Negli ultimi cinque anni l'azienda di Casella d'Asolo ha segnato una crescita ad un tasso medio del 30%, un risultato importante anche alla luce della giovane età dell'azienda, nata dallo scorporo dalla casa madre, la Lotto, nel 1993.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'azienda, Adriano Sartor, amministratore delegato della società, ha ripercorso la storia di Stonefly e le prospettive del suo gruppo. Lo sviluppo della società secondo Sartor non avverrà attraverso la quotazione in borsa bensì attraverso una campagna mirata.
Il fatturato previsto nel 2001 sarà di 150 miliardi di lire, pari a 77,5 milioni di euro. Visentin ha ricordato che uno dei plus di Stonefly in Italia sono i 2000 punti vendita curati da un gruppo di agenti esclusivi.
Cospicui gli investimenti produttivi, oltre sei miliardi, dedicati all'acquisto di uno stabilimento in Bulgaria, che nel 2002 produrrà 250.000 paia di scarpe. Le calzature Stonefly sono distribuite tramite filiali in Stati Uniti e Canada, mentre in Europa la vendita è diretta e attraverso distributori nelle principali piazze orientali. In Italia il marketing avrà a disposizione quasi 8 miliardi di lire pari all'11% del fatturato domestico. All'estero verranno investiti circa tre miliardi pari a poco meno del 4% del fatturato export. La pianificazione media, che prevede l'utilizzo di stampa, televisione, radio, affissioni e cinema è dotata di un budget di 5,8 miliardi.
L'azienda, che produrrà alla fine del 2001circa un milione e mezzo di paia di scarpe, commercializza i marchi Stonefly, Golden Line e Impronte.