Gucci e Lvmh almeno su una cosa sono d’accordo: la capacità di produrre bene che è tipica di molte aziende venete.
A dimostrarlo le loro operazioni di shopping degli ultimi tempi. Il colosso francese ha scelto De Rigo e RossiModa, mettendo a disposizione dell’una e dell’altra azienda il suo portafoglio di griffes e chiedendo accesso al capitale delle due società: un 5% in De Rigo e un 45% in RossiModa.
Lvmh segue dunque nell’occhialeria la strada già intrapresa in passato da Giorgio Armani, che da circa dieci anni siede nel consiglio di amministrazione di Luxottica. Superato il semplice contratto di licenza, Lvmh mira adesso a realizzare con De Rigo sinergie che consentano il massimo sfruttamento dei marchi controllati dal gruppo francese.
Anche se si cambia ambito produttivo, la strategia di Bernard Arnault non cambia. Il polo del lusso ha attribuito a RossiModa, azienda leader del distretto calzaturiero attivo nella Riviera del Brenta, un ricco carnet di firme, come Givenchy, Christian Lacroix ed Emilio Pucci.
Il 7 febbraio scorso, invece, Gucci ha rilevato il 66,7% di Bottega Veneta, sottoscrivendo un aumento di capitale per 200 miliardi e versando agli azionisti 126 miliardi. I fratelli Moltedo, tuttavia, restano con il 33% e con la responsabilità di gestire l’azienda vicentina protagonista nel mercato della pelletteria di lusso.