Gioielli nel mirino della Guardia di Finanza che ha aperto un’inchiesta sull’orafo vicentino Franco Pianegonda. I dettagli dell’indagine, secondo il Giornale di Vicenza, non sono stati ancora resi noti dal procuratore Antonio Cappelleri. L’ipotesi della procura, sempre secondo il quotidiano locale, sarebbe quella della bancarotta fraudolenta, pre-fallimentare a carico dello stesso Pianegonda. Sul registro degli indagati anche stretti collaboratori di Pianegonda. In base a quanto emerso dalle indagini e dalle perquisizioni della scorsa settimana, ci sarebbe, nel bilancio 2012, un ‘buco’ da 6 milioni di euro. Il quotidiano ipotizza che 4 milioni provengano da preziosi e gioielli sottratti, suddivisi fra la Pianegonda Usa e la Garcia srl. Entrambe, avrebbero omesso di pagare il corrispettivo alla PF che fa capo allo stesso Pianegonda. Non solo, la stessa PF avrebbe ceduto una parte del ramo d’azienda, senza crediti e senza soprattutto debiti, a La Maison, mediante un contratto di affitto svantaggioso per la stessa PF. Inoltre, sempre secondo il quotidiano, sarebbero spariti anche i soldi incassati per la risoluzione dei contratti di locazione relativi ai negozi di Parigi e Milano Via Montenapoleone. L’indagine è solo agli inizi, ma il quadro per gli inquirenti sembrerebbe già molto chiaro.
Franco Pianegonda, interpellato da Pambianconews, ha dichiarato di “essere determinato a collaborare attivamente e completamente con gli investigatori della Guardia di Finanza, non avendo nulla da nascondere”. “Ho il più alto rispetto per la legge e per le regolamentazioni finanziare dell’Italia e di Vicenza e, sono certo che non verrà trovato nulla di negativo riguardo le mie attività quando le indagini saranno completate”, ha detto Pianegonda. Pianegonda ha sottolineato anche che né le sue aziende precedenti e attuali, né i suoi consulenti hanno mai tentato “deliberatamente di trasferire risorse” di alcun tipo o in alcun modo dalla compagnia per la quale il concordato preventivo era stato richiesto. Inoltre l’Avvocato Paolo Mele, legale rappresentante di Pianegonda, ha già preso contatti con i pm e sta preparando la documentazione necessaria a chiarire ogni aspetto dei capi d’accusa. “La mia azienda ha raggiunto un grande successo e si è costruita in poco tempo una reputazione basata sull’alta qualità dei nostri gioielli in Italia e nel resto del mondo. Abbiamo anche cercato di conferire maggiore attenzione a livello internazionale alla nostra magnifica città di Vicenza. Le ragioni principali del nostro successo sono la creatività dei nostri modelli e l’onestà con la quale abbiamo svolto e tuttora svolgiamo le nostre attività. Sfortunatamente, a partire dal 2008, la crisi economica globale e italiana ha modificato il mercato: come molte altre piccole aziende, non siamo riusciti a sopravvivere. Vorrei scusarmi personalmente con i nostri creditori e con tutti coloro che hanno avuto fiducia in noi. Abbiamo combattuto e stiamo combattendo da 6 anni per evitare questo dissesto economico. Ripongo totale fiducia nella Guardia di Finanza e sono certo che ogni dubbio nei nostri confronti verrà dissipato”, ha aggiunto Franco Pianegonda.