Ci sono marchi che hanno fatto del green la propria mission aziendale, altri che lanciano prodotti realizzati con materiali di riciclo, il tutto all’insegna di un impegno nei confronti dell’ambiente che in alcuni casi diventa un fattore competitivo. Ma la sostenibilità non riguarda esclusivamente i singoli prodotti ma anche i grandi eventi, come ad esempio i concerti e le manifestazioni sportive.
Come? Attraverso la certificazione promossa da British Standards Institution, società che fornisce alle aziende “le soluzioni per trasformare le best practice in abitudine all’eccellenza”. Operativa in diversi settori tra cui aerospaziale, costruzioni, energia, ingegneria, finanza sanità, IT e retail, BSI ha messo a punto un protocollo finalizzato alla certificazione della sostenibilità degli eventi fondato su tre variabili: ambientale, economica e sociale. E il protocollo, trasformato nella norma ISO20121 per la Gestione degli Eventi Sostenibili, è stato adottato dal comitato organizzatore delle Olimpiadi di Londra, che si è impegnato nella definizione di un quadro per la riduzione dei costi, delle emissioni di CO2 e di rifiuti e per la salvaguardia e il rispetto degli ambienti e dei luoghi interessati.
“Attraverso l’adozione della norma ISO20121 – ha dichiarato Luigi Brusamolino, AD per il Sud Europa di BSI – Londra 2012 sarà veramente sostenibile e crediamo che anche per gli storici appuntamenti fieristici e per gli importanti appuntamenti in programma in Italia per i prossimi anni, questo standard possa rappresentare un forte valore aggiunto nell’ottica di un’economia più sostenibile e di una cultura sempre più forte della sostenibilità”.
E non a caso, in Italia il concerto romano promosso dal WWF legato a Earth Hour 2012 è stato il primo ad aver intrapreso l’iter per ottenere la certificazione.