Era previsto, ma resta comunque un debutto col botto che fa sensazione. Moncler, che ha chiuso la scorsa settimana il collocamento al prezzo di 10,2 euro, ha visto decollare di oltre il 40% il valore questa mattina nelle prime contrattazioni. Portando il titolo a quota 14,5 euro, e la capitalizzazione della società attorno ai 3,5 miliardi.
In questo modo, il mercato riconosce al titolo dei piumini guidato da Remo Ruffini un valore pari a 22 volte l’ebitda.
Sono moltiplicatori che si prestano a un paio di considerazioni. Intanto, sembra trovare fondamento la voce che, dietro le quinte, ci sia stato un braccio di ferro sul prezzo tra chi ha venduto le quote (sostanzialmente i francesi di Eurazeo) e chi le ha mantenute, come Ruffini (tuttora primo azionista della società). Lo squilibrio già evidente in sede di sottoscrizione, con una domanda di azioni largamente superiore all’offerta (una trentina di volte), faceva capire che c’erano margini per alzare l’asticella. Il fatto che la squadra venditori-banche si sia fermata più in basso, significa che c’è stato un input a morigerare le richieste. In vista del rimbalzo futuro che favorisce (solo) chi ha mantenuto i titoli
La seconda considerazione riguarda Loro Piana. L’azienda è stata pagata 2,5 miliardi. A questi moltiplicatori quella soglia sarebbe già ampiamente superata. Chissà che a Biella non sia sorto qualche dubbio di aver perso un’opportunità.