Il salvataggio del gruppo La Perla Fashion passerà per un “cavaliere bianco” che dovrà presentarsi entro qualche settimana, per scongiurare la perdita del lavoro ai 1.200 dipendenti del gruppo. E c’è già chi fa dei nomi possibili: dalla Pacific Capital di Silvio Scaglia al gruppo Calzedonia di Sandro Veronesi.
Vittima di una crisi profonda, l’azienda bolognese fondata sessant’anni fa e di proprietà del fondo di investimento americano Jh partners (che controlla anche il marchio di home textile Frette), o aprirà il capitale ad azionisti più capienti oppure il default sembra inevitabile. Dei circa 70 milioni di debiti accumulati dall’azienda, gli impegni verso le banche ammontano a quasi 50 milioni e gran parte di essi sono gravati da richieste di restituzione.
Dal toto-cavaliere bianco emergono nomi ben precisi. In primis quello di Scaglia, cui fa capo la holding di partecipazioni Pacific Capital che ha già interessi nel fashion. La holding del fondatore di Vodafone Italia e di Fastweb si sarebbe detta disposta, secondo quanto riportato da Il Messaggero, a mettere sul tavolo circa 100 milioni (più o meno l’equivalente del fatturato realizzato da La Perla negli ultimi anni) finalizzati sia a tacitare i creditori, probabilmente attraverso una procedura di concordato, sia ad avviare un progetto di rilancio credibile e capace di salvare i posti di lavoro.
Ma c’è chi ha fatto anche il nome di Sandro Veronesi, il patron di Calzedonia, che secondo la stampa locale potrebbe procedere all’acquisizione dell’azienda bolognese addirittura prima dell’estate. Il gruppo veneto da 1,5 miliardi di fatturato nel 2012 avrebbe aperto il dossier e starebbe valutando conti e possibilità, ma da Verona risuonano solo due parole: “No comment”.