Trova conferma, anche nell’analisi dei dati a consuntivo 2011, l’andamento a due velocità che sta caratterizzando la congiuntura del settore pelletteria in questa delicata fase recessiva: da una parte il trend fortemente espansivo dell’export (+30%) negli 11 mesi dell’anno appena terminato; dall’altra una forte sofferenza del mercato interno (-3,3%). La forte spinta dell’export ha determinato il sensibile aumento dei livelli produttivi. Il fatturato stimato per il 2011 si attesta a 4,5 miliardi di euro con un incremento del 20,4% sull’anno precedente.
Il valore complessivo delle esportazioni a fine novembre ammontava a 3,8 miliardi, con una crescita superiore al 30% sugli 11 mesi del 2010 e superiore anche, già a novembre, a quanto esportato a tutto il 2010. Un ritmo quindi molto sostenuto, che ha riguardato tutti i segmenti produttivi del settore e che è determinato, anche in questo caso, da una consistente presenza di prodotti di alta fascia nel mix delle vendite sui mercati internazionali.
“E’ una tendenza ormai in atto da alcune stagioni – ha dichiarato Mauro Muzzolon, direttore generale Aimpes/Mipel – l’export regge ed anzi aumenta, mentre è sempre più in sofferenza il mercato domestico. La forte propensione all’esportazione ha consentito al settore di ammortizzare in parte gli effetti della crisi che sta attanagliando il nostro paese”. “Stanno inoltre emergendo prepotentemente paesi nuovi, fra cui il più dinamico sembra la Cina – continua Muzzolon – ormai appetibile anche per i produttori del lusso sostenibile e stanno riemergendo paesi come la Corea e la Russia. Il nostro prodotto non solo regge sui mercati internazionali ma conquista anche nuove fasce di consumatori, questa tendenza ci induce ad un moderato ottimismo che stempera una situazione economica europea piuttosto problematica”.