Ci vogliono spalle larghe per affrontare i tempi duri, ma larghe davvero, un po’ come quelle di Frankenstein. Oddio, il personaggio ha certo qualcosa da guadagnare in tema di charme, però la tempra ce l’ha eccome, e con una manata potrebbe abbattere qualsiasi ostacolo. E, a quanto pare, la donna che sfila a Milano in questi giorni con gli abiti dei prossimi freddi lo emula in pieno. Non che a ogni falcata sulla passerella spiani davvero tutto ciò che incontra, ma l’intenzione è quella. E allora, che metamorfosi sia: le spalle si gonfiano e le braccia si ingrossano, così, se non sarà massa muscolare, sarà volume e basta, ad esempio da Emporio Armani e Bottega Veneta. Per seguire la moda, dunque, toccherà mostrarsi un po’ deformi? In un certo senso sì, o meglio, tridimensionali e scultoree. Sotto la scorza corposa, naturalmente, la femminilità si svela con i soliti abitini e lo chiffon, ma fuori la donna rimane sempre ruvida e inflessibile. A guardar bene, poi, queste signore hanno qualcos’altro in comune con il personaggio di Mary Shelley. C’è uno spirito punk che aleggia tra una collezione e l’altra, con le creste di Fendi, le borchie di Philipp Plein e i chiodi d’argento di Versace. Che c’entra tutto ciò con il mostro ottocentesco? Stessa anima ribelle, tanto per cominciare, e poi stessi spuntoni. Solo che i suoi sbucavano dal collo.