Buccellati, una delle realtà storiche dell’alta gioielleria made in Italy, è pronta al rilancio con un nuovo assetto. A oltre 40 anni dalla divisione, dopo la morte del fondatore Mario, i due principali rami della famiglia Buccellati, la Buccellati Holding Italia (che fa capo al minore dei 5 figli, l’82enne Gianmaria) e la Mario Buccellati (che fa capo al ramo del fratello Lorenzo), si sono infatti riunificati in un unico brand, Buccellati, grazie all’ingresso della Simest.
La società di promozione delle imprese italiane all’estero e sul territorio nazionale, ha acquisito il 49% delle quote della Mario Buccellati Italia, che ha la proprietà dei negozi di via Montenapoleone a Milano e di Firenze, mentre il restante 51% resta in mano alla Buccellati Holding Italia.
Quest’ultima, guidata da Gianmaria con la moglie, i tre figli e il nipote Luca (figlio di Lorenzo) ha sede a Milano e presiede le attività produttive del marchio, che passano anche attraverso le aziende controllate Clementi Fabbrica Argenteria e Tessiloro e la svizzera Buccellati Watches SA. Alla holding fanno poi capo le attività commerciali del brand, con i negozi di Parigi e Londra, quelli negli Stati Uniti attraverso la Buccellati Inc. Usa e il franchsing in Estremo Oriente.
Obiettivo della nuova joint venture è lo sviluppo in Italia, terzo mercato per Buccellati dopo Usa e resto d’Europa, e all’estero, con la ristrutturazione della rete distributiva italiana, l’apertura di 3 o 4 nuovi punti vendita (tra cui Ginevra, Madrid, Chicago o Singapore) che si andranno ad aggiungere ai 14 negozi diretti e in franchising del marchio, di cui 5 nello Stivale, e la costituzione di una società in Cina con almeno due punti vendita a Pechino e Shanghai.
In 3-4 anni Buccellati conta di raddoppiare il giro d’affari, che per la Buccellati Holding è stato pari a 26,8 milioni di euro con un milione di utile nel 2010 e nel 2011 dovrebbe chiudere con un ulteriore +11% e un utile di 2 milioni.