Scatta la corsa al testimonial su misura per il mercato cinese. Nel 2012, Gucci ha reclutato l’attrice Li Bingbing per il proprio advertising in Asia, mentre Chanel ha usato l’attrice e cantante Zhou Xun come propria ambasciatrice in Cina. L’attore di Hong Kong Chow Yun-Fat ha invece “prestato” la propria faccia alle campagne della linea lusso Selection di Hugo Boss. Qualche settimana fa, il marchio italiano Giorgio Fedon 1919 ha annunciato a Pitti di aver addirittura creato con Michael Wong, l’“Harrison Ford” d’Asia, la linea MW Michael Wong by Giorgio Fedon 1919, la prima collezione per uomo di accessori travel per il tempo libero.
La tendenza è significativa del fatto che le griffe sono disposte a rimodulare la propria immagine globale, per trovare la formula migliore alla diffusione nel grande Paese del Drago. “La Cina rappresenta un mercato con una vastissima popolazione – ha spiegato a Wwd Emma Li, research analyst del think tank L2 – dove i consumatori hanno una minor brand awareness sui brand globali, perciò una partnership che funziona con una celebrità popolare è il mezzo più veloce per diffonderne l’immagine, e accrescerne la credibilità”. Anche grazie all’influenza dei social media, in particolare quella della piattaforma in lingua cinese Sina Weibo. “Il pubblico cinese – ha aggiunto Li, sulla base di una ricerca di L2 – è particolarmente influenzabile dalle raccomandazioni delle celebrity sui social media”.