La moda ha sempre rappresentato il settore trainante del made in Italy all'estero. Ma sulla stampa estera compaiono le prime avvisaglie di una situazione che potrebbe cambiare. è quanto è emerso dalla ricerca realizzata per il Comitato Lombardia per la Moda dall'Osservatorio internazionale della moda. La ricerca ha analizzato la percezione del Made in Italy all'estero, monitorando circa 3.500 articoli dal 1 settembre 2006 al 31 agosto 2007.
Generalmente sulla stampa estera la moda italiana e il made in Italy hanno un'immagine positiva. Lo stile, il design e i materiali italiani sono sempre sinonimo di qualità garantita. Il tono globalmente positivo della stampa estera circa la moda made in Italy raggiunge i livelli più alti
quando si parla dell'espansione e dell'apertura di punti vendita monomarca all'estero, soprattutto nei nuovi mercati cinese, arabo e russo. Ma tra i punti di forza si riscontrano anche altri aspetti, come la crescita di giovani stilisti italiani all'estero, l'eccellenza dei tessuti, delle stoffe e dei materiali prodotti in Italia e l'attenzione sempre maggiore alle mete dello shopping made in Italy in Italia e all'estero.
Sempre più frequenti, però, gli articoli che rilevano delle criticità. Dal trasferimento di parte della filiera produttiva all'estero, al minor appeal degli eventi realizzati dalla-moda, per arrivare al problema sempre più attuale della contraffazione dei marchi.
A segnali di allarme non vanno sottovalutati – ha affermato Giovanni Bozzetti, presidente del Comitato Lombardia per la Moda Si impone un ripensamento critico sull'organizzazione delle manifestazioni fieristiche e delle sfilate, che devono diventare un punto di attrazione irrinunciabile per tutti gli operatori esteri. La ricetta è quella di operare in una logica sinergica».
Estratto da Finanza&Mercati del 25/09/07 a cura di Pambianconews