Sarà aperta fino al 16 settembre Turbulence, mostra in scena all’Espace Culturel Louis Vuitton, all’ultimo piano del mega store della maison su le Champs Elysées, a Parigi.
In origine, la parola turbolenza indicava “l’irrequieto movimento di una folla” e Leonardo da Vinci fu il primo artista a interessarsi da vicino a questo fenomeno e ad applicarlo alla parola italiana “turbolenza”. Oggi, con l’aiuto di nuove tecnologie o di tecnologie rudimentali, di immagini virtuali o disegni tradizionali, gli artisti di diverse discipline esplorano la molteplice estetica e le possibilità filosofiche della nozione di turbolenza.
La mostra, curata da David Rosenberg e Pierre Sterckx, è pervasa da diverse correnti e riunisce il lavoro di 11 artisti di diverse nazionalità, i quali esplorano in diversi modi la “turbolenza”. Le opere presentate agiscono come “turbine”, generando processi, strutture e forme in costante evoluzione, come le installazioni video di Pascal Haudressy e Ryoichi Kurokawa, i compressori e le turbine di Attila Csorgo, Zilvinas Kempinas, Petroc Sesti o di Jorinde Voigt, la parete che apparentemente si liquefa di Loris Cecchinile, le sculture di Sachiko Kodoma, le onde e i flussi meccanici di Elias Crespin, i campi di colore vorticosi di Miguel Chevalier e le mutazioni di pixel di Angela Bulloch.