Damiani si appresta all’acquisizione dell’ex Palafiere di Valenza con l’impegno, si legge nella nota ufficiale, “di trasformare il sito fieristico in un polo produttivo d’avanguardia, così che possa diventare una vetrina sul mondo per raccontare il valore della manifattura d’eccellenza made in Italy”. Come anticipato da Pambianconews, la famiglia Damiani ha infatti deciso di investire nella rinascita di questo spazio da 12mila metri quadri (costruito dieci anni fa come spazio destinato a fiere di settore, questo edificio è stato ben presto abbandonato), in cui sorgerà una nuova sede produttiva del gruppo italiano della gioielleria. L’investimento stimato per ristrutturare e attrezzare lo stabile è di 6-8 milioni di euro.
Definito l’accordo con il venditore, ExpoPiemonte, inizia ora la fase che vede coinvolti gli organi territoriali, a partire dal Comune di Valenza. “Contiamo sulla sensibilità delle istituzioni perché vengano seguiti tutti gli iter amministrativi necessari per consentirci di avviare la rinascita di questo edificio che ci offre la concreta possibilità di elevare ulteriormente l’immagine del distretto orafo valenzano e di contribuire a farlo diventare il punto di riferimento dell’alta gioielleria in tutto il mondo”, ha commentato Guido Damiani, presidente dell’omonimo gruppo.
La scelta di Damiani conferma dunque la nuova centralità strategica del polo orafo piemontese, dove anche Bulgari ha inaugurato la sua nuova manifattura nel marzo 2017.
Damiani ha chiuso l’esercizio 2017-18 con un incremento dei ricavi consolidati dell’1,6% a cambi correnti (+3,1% a cambi costanti) a 164,2 milioni di euro. L’ebitda nell’esercizio 2017-18 è stato pari a 5,3 milioni di euro, a +24,1% rispetto all’esercizio precedente.