Un primo trimestre caratterizzato dal segno meno per Salvatore Ferragamo che porta avanti la sua fase di rilancio e ottimizzazione dei processi aziendali. La maison toscana ha chiuso i primi tre mesi del 2018 con un utile di 9 milioni di euro, in calo del 18,8%, a fronte di ricavi in flessione dell’1,7% a 304 milioni (+1,7% a cambi costanti). Nel dettaglio, il canale retail ha registrato una frenata del 3,8% (stabile a cambi costanti), mentre quello wholesale ha segnato un +2,6% (+5,9% a cambi costanti). L’ebitda dell’azienda è sceso a 32 milioni di euro (-1,9% anno su anno), in linea cone le stime del consensus Reuters.
Tra le categorie di prodotto, a cambi costanti, le calzature hanno registrato ricavi in diminuzione dell’1,6%, mentre le vendite delle borse ed accessori in pelle hanno evidenziato un aumento del 6,8% e quelle dei profumi un aumento del 12,7 per cento.
Quanto infine alle aree geografiche, L’Europa ha registrato un +1,4%, mentre Giappone e Nord America perdono, rispettivamente, 6,3 e 6,1 punti percentuali. “Da notare – spiega l’azienda – l’aumento del carico fiscale dovuto a minori imposte differite attive negli Stati Uniti a causa del cambiamento dell’aliquota fiscale”.
L’Asia-Pacifico si conferma mercato di riferimento per il gruppo, in aumento dell’1,2 per cento. “I negozi a gestione diretta in Cina – si legge nel comunicato di Ferragamo – dopo un primo trimestre 2017 molto forte (+18,1% a tassi di cambio costanti), hanno registrato, nel primo trimestre 2018, un andamento stabile delle vendite a tassi di cambio costanti, mentre le vendite a Hong Kong hanno mostrato una forte accelerazione (+34,1%a tassi di cambio costanti, contro un -5,3% a tassi di cambio costanti nel primo trimestre 2017)”.
Secondo quanto reso noto dalla griffe, i risultati dell’intero 2018 potrebbero essere penalizzati dai cambi sfavorevoli. Nella conference call riservata agli analisti, il CFO Ugo Giorcelli ha però affermato che per il 2018 un +2% dei ricavi a cambi costanti appare un obiettivo raggiungibile.
Nessuna novità per quanto riguarda la scelta dell’AD: il presidente Ferruccio Ferragamo (cui fanno capo le deleghe operative ad interim dopo l’uscita di Eraldo Poletto a inizio marzo) ha ribadito che il nuovo CEO verrà probabilmente scelto all’interno del gruppo dopo il recente rinnovo del CDA e del management.
Il titolo di Salvatore Ferragamo ha chiuso la seduta di ieri in sostanziale stabilità (-0,1 per cento). In mattinata le azioni venivano scambiate a 24,13 euro a Piazza Affari, in calo di quasi 2 punti percentuali.