I risultati del terzo trimestre di Tapestry hanno spinto il titolo del gruppo americano in un dirupo a Wall Street, dove il calo nella seduta di ieri è stato superiore all’11 per cento. A pesare sono stati i conti del brand Kate Spade, ancora in fase di integrazione, e la debolezza del business di Stuart Weitzman. La casa di moda ha archiviato il terzo trimestre, chiuso lo scorso 31 marzo, con vendite nette a quota 1,32 miliardi di dollari, in crescita del 33% rispetto ai 995 milioni dell’anno precedente. Tapestry nel periodo ha registrato un utile netto pari a 140 milioni di dollari rispetto ai 122 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. “I risultati – riporta la nota dell’azienda – sono stati trainati dalla continua crescita di Coach, per il quale le vendite di negozi comparabili sono aumentate, guidate dalla sovraperformance in Nord America”.
Il brand di pelletteria Coach, infatti, ha registrato ricavi a +9%, a 969 milioni di dollari, mentre Stuart Weitzman ha segnato un +5%, a 84 milioni di fatturato, ma una perdita di 12 milioni. “I risultati sono stati influenzati negativamente da problemi di esecuzione, tra cui ritardi di produzione, che hanno messo sotto pressione vendite e margini “, ha detto il CEO Victor Luis. Il marchio Kate Spade, acquisito lo scorso luglio, ha segnato un -9% nelle vendite nette, pari a 269 milioni. “L’andamento – si legge nella nota divulgata dall’azienda – ha riflettuto il ritiro strategico delle vendite all’ingrosso e delle vendite flash online, parzialmente compensate dal consolidamento delle joint venture per la Cina continentale, Hong Kong, Macao e Taiwan”.
L’azienda a stelle e strisce continua ad aspettarsi per il full year ricavi in crescita del 30% intorno ai 5,8-5,9 miliardi di dollari.