Lionel Messi può (finalmente) registrare il proprio marchio. A dirlo è il Tribunale dell’Unione Europea a seguito di una battaglia legale in corso dal 2011, la quale ha visto protagonisti i marchi Messi, quello appunto del calciatore e dedicato ad articoli e abbigliamento sportivo, e Massi, di proprietà di una società spagnola. In particolare, Jaime Masferrer Coma, l’imprenditore alle spalle di Massi, aveva proposto opposizione lamentando un rischio di confusione con il proprio marchio registrato, in particolare, per ciò che riguardava gli articoli di abbigliamento, scarpe, caschi per ciclisti, indumenti di protezione e guanti.
In un primo momento, nel 2013, l’Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) aveva accolto l’opposizione e rigettato il successivo ricorso di Messi, poiché, appunto, si riteneva che potesse sussistere il rischio di confusione. A seguito di ciò, il calciatore ha adito il Tribunale dell’Ue, chiedendo l’annullamento e ottenendolo. Il Tribunale, infatti, ha sancito che, nonostante i segni di conflitto tra i due marchi siano complessivamente simili (per via dei loro elementi dominanti, costituiti dai termini ‘Massi’ e ‘Messi’, simili sotto il profilo visivo e fonetico), le differenze concettuali che li separano sono tali da neutralizzare le somiglianze visive e fonetiche rilevate.
“Il Tribunale ritiene errato considerare che la notorietà di cui gode il sig. Messi riguardi unicamente la parte del pubblico che si interessa al calcio e allo sport in generale. Questo calciatore, infatti, è un personaggio pubblico noto, che appare in televisione e di cui si parla regolarmente alla televisione o alla radio. Peraltro, l’Euipo avrebbe dovuto valutare se una parte significativa del pubblico pertinente fosse o meno in grado di effettuare un’associazione concettuale tra il termine ‘messi’ e il nome del celebre giocatore di calcio”, riporta una nota di Curia, sito di informazione sulle decisioni della Court of Justice of the European Union.