La scorsa settimana la capitalizzazione di mercato di Hermès ha superato quella del gruppo Kering, benché il giro d’affari della maison fondata da Thierry Hermès sia oggi circa un terzo di quello del colosso guidato da François-Henri Pinault. Con i suoi 6,21 miliardi di euro di ricavi, la sola Gucci, griffe di punta di Kering, ha un fatturato maggiore di Hermès che ha chiuso il 2017 con vendite in crescita del 7% a 5,45 miliardi. Eppure, giovedì scorso, alla Borsa di Parigi, il titolo di Kering veniva scambiato a 431 euro per azione, per una capitalizzazione di mercato di 54,41 miliardi di euro, mentre lo share price di Hermès era pari a 518 euro, per una capitalizzazione di mercato di 54,68 miliardi, ovvero circa 10 volte il suo turnover. Questa mattina, il valore di Kering è tornato a superare quello della maison di rue Faubourg St Honoré.
Un elemento chiave nello stock price di Hermès sono i margini. Nel 2017, l’azienda ha registrato profitti per 1,22 miliardi di euro, con un margine del 22% sul turnover annuale. Kering, di contro, ha evidenziato un utile netto di 1,86 miliardi, pari al 12% del giro d’affari.
“Hermès è valutata molto bene dagli investitori – ha dichiarato Luca Solca, expert luxury analyst di Exane Bnp Paribas -. Inoltre, arriviamo da due trimestri di risultati positivi per il lusso”.
Il sorpasso, del resto, è rappresentativo del grande rimbalzo che ha acceso i titoli del lusso nell’ultimo mese. E che ha premiato le fasce più alte del segmento. Ad accendere l’interesse, i risultati positivi delle trimestrali del 2018 e le stime positive degli analisti per i prossimi mesi.
Nell’ultimo mese (cioè tra il 23 marzo e il 20 aprile 2014), Hermes ha guadagnato il 10,8% (+15% dal 15 marzo), Kering il 12% e Lvmh il 14 per cento.