Ovs ha archiviato l’esercizio fiscale al 31 gennaio con vendite nette a 1,5 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente. L’ebitda rettificato, invece, si è attestato a quota 196,5 milioni (+5,3%), mentre il risultato netto rettificato ha raggiunto i 106,5 milioni (+16 per cento). Per quanto riguarda le vendite dei singoli brand, quelle di Ovs si sono attestate a quota 1,18 miliardi, in crescita del 3% sull’anno precedente, mentre quelle di Upim a 228,8 milioni, in crescita dell’8 per cento.
“Nonostante il difficile contesto, i risultati del gruppo sono stati ragguardevoli”, ha commentato l’AD Stefano Beraldo. “Le vendite a parità del gruppo Ovs in Italia sono state flat per tutto il 2017, subendo poi una contrazione in gennaio causata da un mercato fortemente in calo e che ha portato le vendite a parità totali dell’anno fiscale 2017 in territorio leggermente negativo (-1,1%). Il consolidamento del mercato domestico è proseguito in linea con la strategia di gruppo. La quota di mercato italiana di Ovs ha superato il 7,8%, crescendo ancora una volta più di tutti gli altri competitor in termini assoluti e dimostrando che la società, con i marchi Ovs e Upim, ha saputo affrontare le sfide descritte”.
Nel 2017 il network è aumentato di 151 punti vendita tra Italia ed estero, raggiungendo una rete complessiva di 1.624 negozi, di cui 744 a gestione diretta. A questi si aggiungono i 140 negozi in Svizzera e gli 11 in Slovenia in franchising, convertiti in Ovs grazie all’accordo commerciale siglato con Sempione Fashion AG.
“In ragione dei prevedibili piani di espansione fisica e digitale, nonché delle ristrutturazioni del network previste nell’anno in corso dalle quali ci si attende un rilevante positivo contributo – riporta la nota ufficiale – si propone di non distribuire dividendi relativi all’esercizio chiuso al 31 Gennaio 2018”.