Continua il momento d’oro di Levi’s, che dopo un 2017 chiuso a +8% (il miglior risultato da dieci anni a questa parte), ha archiviato il trimestre al 25 febbraio scorso con ricavi in crescita del 22% per 1,34 miliardi di dollari (circa 1 miliardo di euro). Nel primo quarter il gruppo ha registrato una perdita di quasi 19 milioni di dollari, penalizzato da tasse straordinarie, imposte dal nuovo Jobs Act americano, per 136 milioni. Al netto di queste ultime, Levi’s registrerebbe profitti per 117 milioni di dollari, quasi il doppio rispetto ai 60 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
A livello geografico, il mercato americano ha segnato un +13%, mentre Europa e Asia hanno guadagnato, rispettivamente, 30 e 5 punti percentuali. Quanto ai canali di vendita, i negozi diretti hanno registrato un +24%, mentre i ricavi del wholesale sono aumentati del 21 per cento.
” I nostri risultati – ha dichiarato Chip Bergh, presidente e CEO di Levi’s – dimostrano che le nostre strategie stanno funzionando e che gli investimenti crescenti sul marketing, nel canale direct-to-consumer e il nostro portfolio diversificato ci stanno ripagando”.
Nell’intero 2018 il giro d’affari del gruppo Usa dovrebbe crescere del 6-8 per cento.