Urban Outfitters, il retailer Usa controllante del brand Urban Outfitters, Free People e Antropologie, ha chiuso il 2017 con profitti in picchiata, scesi da 218,12 a 108,26 milioni di dollari (circa 87,2 milioni di euro), con una flessione che supera il 50 per cento. Nei dodici mesi, il gruppo di Philadelphia ha registrato ricavi in crescita del 2% a 3,61 miliardi. Guardando ai canali di vendita, il retail ha evidenziato una sostanziale stabilità, nonostante l’apertura di sette nuovi punti vendita, il wholesale ha segnato un +9,5%, mentre l’e-commerce è cresciuto “a doppia cifra” – ha spiegato l’azienda – per tutti i brand di proprietà.
Nel quarto trimestre la performance del gruppo conferma le due velocità, con vendite in aumento del 5,7% a 1,09 miliardi di dollari (un record trimestrale per Urban Outfitters) e profitti in forte calo, da 64, 28 a 1,31 milioni.
Il management del brand ha espresso ottimismo rispetto all’andamento dei prossimi mesi. “Siamo particolarmente soddisfatti del buon andamento dei marchi a gennaio – ha dichiarato al Financial Times Richard Hayne, chief executive di Urban Outfitters -. Il feedback positivo dei clienti alla nuova offerta di moda primaverile, per tutti i nostri marchi, ci rende ottimisti per quanto riguarda la prima metà dell’anno”.