Fiorella Rubino indaga e ribalta gli stereotipi legati alle forme del corpo femminile nel nostro Paese. Ieri, durante l’evento ‘Le forme della liberà’ allestito presso lo showroom di Miroglio Fashion, è stata presentata una ricerca condotta da Gfk Italia per il marchio fast fashion. L’indagine ha tracciato un’evoluzione del rapporto di ogni donna con il proprio fisico, il peso, i canoni della bellezza e soprattutto con la moda.
Secondo quanto affermato da un campione di mille donne e duecento uomini intervistato da Gfk Italia, la taglia femminile ideale è la 44, seguita dalla 46 e, al terzo posto dalla 40-42. “È con una donna taglia 44 – si legge nello studio – che gli uomini vorrebbero uscire per una cena romantica, sposarsi e anche trascorrere una notte di sesso sfrenato”. Parallelamente il termine ‘curvy’ è ormai ampiamente conosciuto, accettato e associato a caratteristiche positive. Sono semmai le donne ad essere più critiche degli uomini quando si tratta di indicare qualche caratteristica negativa della donna curvy, giudicata sovrappeso secondo il 71% delle donne intervistate contro il 53% degli uomini, o sedentaria (66% vs 51%). Sono infatti le donne a sentirsi giudicate più spesso degli uomini per la loro forma fisica (51% vs 43%) e sono anche le più autocritiche, tanto che il primo giudice sono loro stesse (47% rispetto al 39% degli uomini) seguite, con notevole distanza, dal partner (17% rispetto al 27% degli uomini).
Focalizzandosi sul settore moda, l’offerta di abbigliamento per chi ha qualche chilo in più viene vista come limitata dal 77% delle donne del campione che ritengono sia meno semplice per una donna curvy esprimere se stessa con l’abbigliamento rispetto a chi ha un fisico più snello. La difficoltà a trovare capi trendy aumenta infatti sensibilmente con la taglia, avallando la percezione generale secondo cui la moda sia qualcosa che riguarda le donne magre.
“Miroglio Fashion – ha dichiarato a Pambianconews l’AD Hans Hoegstedt – ha visto l’evolversi dell’abbigliamento curvy attraverso l’atteggiamento delle consumatrici, c’è stato un cambiamento veicolato dal mondo della musica grazie a personalità come Rihanna e Beyoncé così come le sorelle Kardashian. I social network hanno accelerato questo cambiamento. Le foto che circolano oggi non sono più quelle post-prodotte ma quelle vere scattate con il telefonino, e ritraggono il mondo reale. Noi non consideriamo la taglia, il concetto di Fiorella Rubino è valorizzarsi a prescindere dalla taglia”.
Il dibattito ha visto la partecipazione di Anne van Merkensteijn, brand director Fiorella Rubino, che ha svelato la nuova campagna di comunicazione del brand nato in Italia nel 2004 e distribuito oggi a livello europeo attraverso 220 punti vendita monomarca. Accanto alla manager anche il sociologo Francesco Morace, la modella e presentatrice Elisa D’Ospina, la filosofa Laura Campanello e la giornalista Cinzia Malvini.