Jp Morgan taglia le gambe a Inditex che torna ai valori di Borsa dei 2015. La banca d’affari, infatti, ha abbassato il target price del titolo della controllante di Zara, portandolo da 38 a 35,50 euro (pur mantenendo un giudizio overweight). A determinare il ribasso, la convinzione che il gross margin del gruppo possa accusare “una forte pressione” e che le vendite risentiranno, in negativo, del rafforzamento dell’euro. Le indicazioni hanno affondato la performance dello scorso 23 febbraio, quando le azioni del colosso iberico hanno segnato un -7,1% (il calo intraday più vistoso da giugno 2016, evidenzia Bloomberg). Negli ultimi dodici mesi il titolo di Inditex ha lasciato sul terreno circa il 14% del suo valore. Oggi, scambiate a poco più di 25 euro, le azioni della multinazionale di Arteixo (Galizia) sono scese ai livelli di circa 3 anni fa.
Le indicazioni di Jp Morgan hanno portato la stampa spagnola a rilfettere sul “contagio” in atto nel fast fashion, con l’andamento di Inditex appaiabile al difficile momento di H&M, competitor per eccellenza del gigante guidato da Pablo Isla.
Nei 12 mesi al 30 novembre scorso, Hennes & Mauritz ha registrato utili operativi in calo del 14% a 20,6 miliardi di corone svedesi (circa 2 miliardi di euro), la flessione più significativa, spiega Bloomberg, degli ultimi sei anni. A +4% le vendite, che hanno toccato i 232 miliardi di corone. “I cambiamenti del settore stanno mettendo alla prova tutti i player e questo continuerà anche nel 2018”, ha dichiarato Karl-Johan Persson, CEO di H&M in occasione della presentazione dei dati di bilancio. Secondo quanto spiegato nella conference call riservata agli analisti, il gruppo svedese “potrebbe non soddisfare le attese di una crescita delle vendite nell’ordine del 10-15% per l’anno in corso”. H&M poterà inoltre avanti il processo di ristrutturazione dello store network, con 170 chiusure previste nel 2018.
Dal canto suo anche Inditex, parent company, oltre a Zara, delle insegne Bershka, Massimo Dutti, Pull&Bear, Stradivarius, Oysho e Zara Home, fa i conti con la raggiunta saturazione dell’esposizione birck and mortar. All’incremento del numero dei punti vendita attivi (7.504 nei primi nove mesi del 2017 contro i 7.240 dello stesso periodo del 2016) corrisponde un rallentamento nel tasso di aperture, che in nove mesi sono state 212, contro le 227 del 2016. Il gruppo pubblicherà i risultati dell’intero esercizio 2017 il prossimo 14 marzo. Chiara Battistini, analista di Jp Morgan, ha spiegato come le stime della società finanziaria tengano conto di un rallentamento “nella seconda parte del quarto trimestre”, nello specifico a gennaio, quando la stagione dei saldi assottiglia i volumi delle vendite a prezzo pieno.