Supreme vince un round contro Supreme made in Italy. A sancirlo è una ordinanza del Tribunale di Milano. Lo scontro ha messo di fronte due Supreme: uno è il celebre marchio nato a New York nel 1994, famoso per le molteplici collaborazioni con brand quali Stone Island e Louis Vuitton; l’altro, o meglio, gli altri, sono i marchi “Supreme, Supreme kids e Supreme Italia – si legge nel provvedimento – registrati in Italia a partire dal 18 novembre 2015”. L’ordinanza dell’11 gennaio ha respinto il reclamo di Supreme Italia contro l’0rdinanza cautelare del 13 novembre 2017, ricadente a sua volta all’interno di un giudizio di merito pendente.
La decisione “ha portato complessivamente al sequestro di all’incirca 120mila prodotti, in quella che si configura come una delle più importanti operazione di enforcement civile degli ultimi anni”, ha fatto sapere lo studio legale Nctm che rappresenta Supreme. “Le decisioni hanno riconosciuto la notorietà del marchio Supreme, che di recente ha stipulato accordi di co-branding con marchi come Nike e Louis Vuitton ed è stato valutato dal Fondo Carlyle un miliardo di dollari“.