Al via oggi con 115 brand (+4,5%) Pitti Immagine Filati 82, la manifestazione di riferimento del settore dei filati per maglieria,in calendario a Firenze fino al 26 gennaio. Concept lab e piattaforma per le tendenze lifestyle globali, Pitti Filati punta tutto sulla ricerca, continuando a rafforzare le sinergie tra le sue diverse aree. Protagonista della nuova edizione della fiera l’anteprima mondiale P/E 2019 delle collezioni di filati per maglieria.
Formula potenziata per lo Spazio Ricerca di Pitti Filati, creative lab del salone e osservatorio sperimentale delle tendenze, il cui tema sarà Raw, inteso – si legge nella nota ufficiale – come “reazione all’eccesso di sofisticatezza e alla perfezione inumana che ci allontanano dall’essenza delle cose e dalla loro comprensione”. La direzione artistica fa capo al fashion designer Angelo Figus e all’esperta in maglieria Nicola Miller, l’allestimento ad Alessandro Moradei.
Consolida le proprie interconnessioni con lo Spazio Ricerca anche KnitClub, l’area dedicata al confronto commerciale tra i maglifici e i buyer, i designer e gli uffici stile dei brand internazionali che frequentano Pitti Filati, con l’obiettivo di una più avanzata integrazione di tutta la filiera.
I marchi presenti sono: Alda Santini, Arteviva – Hand Woven, Feel Blue, Linea Adani, Maglieria Gemma, Maglificio Capelli, Maglificio Gente di Mare, Maglificio Pisani, Maglificio Pistillo, Maglificio Venezia, Pazzi da Filare, Pikkante, San Patrignano Textiles, Teodori e Ypsilon.
In linea con Pitti Uomo e Pitti Bimbo, il tema di Pitti Filati sarà Pitti Live Movie, con il piazzale centrale della Fortezza da Basso che si animerà come un vero e proprio movie theatre district, con billboard e locandine che annunciano i blockbuster, ma anche i film cult e le pellicole indipendenti in programmazione. Debuttano, infine, lo spazio dedicato al brand Feel the Yarn Excellence, e il book di aziende e tendenze ideato dal Consorzio Promozione Filati.
Secondo le elaborazioni preliminari effettuate da Sistema Moda Italia, basate sia su variabili macro sia su indagini campionarie interne, nel 2017 il fatturato settoriale è stimato mediamente su livelli lievemente superiori a quelli raggiunti nel 2016, con un giro d’affari di 2,86 miliardi di euro, a +0,8 per cento. “Una dinamica positiva del turnover – si legge nella nota ufficiale – accomuna, secondo le stime, sia la filatura laniera, sia quella cotoniera, mentre il filato di lino resta in flessione”. Il valore della produzione (variabile che stima il valore della sola attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione dei filati importati), è atteso in moderato calo rispetto ai livelli del 2016 (-0,4 per cento).
Se si focalizza l’analisi sui primi dieci mesi del 2017, sulla base dei dati Istat, la filatura, nel suo complesso, archivia un calo pari al -1,7% in termini di export, più che dimezzando, pertanto, il ritmo di calo rispetto al medesimo periodo del 2016 ( -3,8%), mentre l’import conferma sostanzialmente i livelli dello scorso anno, evidenziando un timido +0,2%. L’import risulta, pertanto, pari a 759 milioni di euro, superando l’export di 51 milioni.
Guardando ai principali mercati di sbocco l’export di filati cardati accusa una contrazione verso Hong Kong (-9,2%) e Regno Unito (-1,7%), rispettivamente primo e secondo cliente; di contro, l’export verso la Croazia cresce del +50,9%. Corea del Sud e Romania presentano rispettivamente un calo del -11,3% e un aumento del +20,4%. Con rifermento agli altri mercati, pur di minor incidenza sul totale esportato di segmento, solo l’export verso il Portogallo risulta in aumento (+14,6%), mentre la Cina flette del -2,8%, la Turchia perde il -19,9%, la Tunisia il -1,8% e la Bulgaria il -15,3 per cento. Da gennaio ad ottobre 2017, l’export di filato pettinato, similmente al cardato, sperimenta una perdita nel caso di Hong Kong (-6,3%). Segue un gruppo di altri quattro partner che evidenziano tutti contrazioni delle vendite dall’Italia: la Romania flette del -12,9%, la Repubblica Ceca del -17,6%, la Francia del -2,5%, la Cina del-5,3%. Al contrario, risultano in crescita Turchia (+16,7%), Regno Unito (+12,1%) e Bulgaria (+30,1%), nonché la Tunisia (+9,5%). Il fatturato estero dei filati misti chimico/lana assiste ad un incremento verso Turchia (+1,2%) ed Austria (+6,5%), primo e secondo mercato di sbocco di questa tipologia di filato. Per quanto concerne, infine, i filati di cotone, nei primi dieci mesi del 2017 presentano un aumento i flussi di export diretti verso i principali clienti ovvero Germania (+8,9%), Croazia (+3,9%), Francia (+7,2%), Regno Unito (+2,1%), Romania (+3,6%). Flette invece l’export in Repubblica Ceca (-6,8%) e, pur su livelli inferiori, calano le vendite di filati di cotone in Spagna (-2,5%) e Ungheria (-7 per cento).