Stefanel riparte dalla maglieria femminile, ma anche dalla riorganizzazione commerciale delle filiali estere e dal contenimento dei costi della rete vendita. Il marchio, dopo che lo scorso dicembre ha completato il rafforzamento patrimoniale che, congiuntamente all’accordo di ristrutturazione dei debiti, ha fatto dei fondi Oxy e Attestor gli azionisti di controllo, attende ancora il via libera di Consob alla pubblicazione del prospetto relativo all’aumento di capitale, che dovrebbe arrivare a febbraio.
Trinity Investments, società veicolo dei fondi inglesi, ha ora il 71% (tramite River Tre) dell’azenda veneta, a seguito della ricapitalizzazione (riservata ai fondi) della società per 10 milioni di euro e della ristrutturazione del debito. Il patron del marchio e attuale presidente Giuseppe Stefanel ha invece ridotto la propria quota al 16,4% dal 56,554% risultante al 29 luglio 2014.
Per quanto riguarda i dati economici aggiornati per il 2017, i ricavi si attestano a 127 milioni di euro, mentre l’indebitamento finanziario si è fermato a quota 49,7 milioni. L’ebitda risulta negativo per 11,2 milioni e il patrimonio netto è di 24,8 milioni.
I negozi monomarca hanno realizzato vendite in diminuzione per circa l’8,4 per cento. La razionalizzazione della rete vendita ha portato alla chiusura di 33 punti vendta monomarca non performanti. Complessivamente, nel primo semestre 2017, sono state effettuate 19 nuove aperture e 47 chiusure.