Boglioli ha aperto una procedura di licenziamento collettivo prospettando esuberi per un massimo di 50 addetti (su un totale di 181). Il marchio di abbigliamento da uomo con sede a Gambara (Brescia) ha inviato comunicazione ai sindacati; nello stabilimento è già in corso la cassa integrazione straordinaria. Nel maggio scorso il brand era passato di mano: i proprietari di Wise avevano ceduto il 98% di capitale al fondo spagnolo Phi Industrial Acquisitions, che aveva affidato le deleghe operative al nuovo presidente Francesco Russo, ex direttore generale di La Perla. A ottobre, infine, la società era stata ammessa alla procedura di concordato preventivo prospettando già 60 esuberi, ora ridotti a 50. “Negli ultimi 4-5 anni l’azienda ha perso volumi significativi e di conseguenza la struttura attuale risulta sovradimensionata”, spiega Russo a Pambianconews. “Una crisi che si riflette anche nel bilancio 2016, che ha riportato una perdita di 20 milioni: non siamo chiusi al dialogo con i sindacati, ci sono 75 giorni per discuterne, ma francamente non vedo alcun margine per evitare o ridurre gli esuberi”, prosegue.
I nuovi proprietari sono già al lavoro su un business plan di medio periodo per rilanciare il marchio. “Intanto, quel che è importante sottolineare è che siamo riusciti a mantenere il marchio completamente made in Italy. Cercheremo di tornare alle origini, investendo in ricerca e sviluppo prodotto e potenziando i nostri canali di vendita multimarca nei mercati che ci premiamo maggiormente, cioè Italia, Stati Uniti e Giappone. Manterremo i nostri monomarca (Milano e New York) e i due outlet italiani, con la sola eccezione del flagship di Miami, che è in procinto di essere chiuso. E a gennaio saremo a Pitti, per presentare una capsule collection nel segno dell’innovazione”, conclude Russo.