Conti trimestrali sopra le stime per Tiffany che ha archiviato i tre mesi al 31 ottobre con vendite per 976 milioni di dollari (825,3 milioni di euro), in crescita del 3% e sopra le stime del mercato, ferme a 958,3 milioni, e utili in progressione del 5% a 100 milioni. Il risultato netto per azione si è attestato a 80 centesimi di dollaro, meglio dei 76 centesimi attesi dal consensus Thomson Reuters. Nel trimestre, il primo sotto la guida di Alessandro Bogliolo (il manager italiano è stato nominato chief executive officer di Tiffany lo scorso luglio), le Americhe hanno registrato una progressione dell’1%, l’Europa del 5% mentre il Giappone ha perso 8 punti percentuali. Exploit per la regione dell’Asia-Pacifico, dove le vendite hanno segnato un +15 per cento. Guardando alla performance dei nove mesi, il gruppo newyorkese della gioielleria ha visto vendite in progressione del 2% a 2,8 miliardi di dollari e utili a +7% per 308 milioni.
“Questi risultati – ha dichiarato Bogliolo nella nota ufficiale – hanno battuto le nostre attese, ma credo che Tiffany abbia il potenziale per mettere a segno un aumento delle vendite, a perimetro costante, anche nel lungo termine e per veder crescere margini e profitti. Guardando al futuro, sfrutteremo sempre di più la forza del marchio Tiffany & Co., con una maggiore attenzione all’innovazione del prodotto, al digitale, alla comunicazione e alla shopping experience”.
Per l’intero 2017, Tiffany ha stimato vendite worldwide in aumento low-single-digit, quindi intorno al 5 per cento.