Enrico Moretti Polegato ha vinto la sua scommessa. Il presidente di Diadora, figlio di Mario, fondatore di Geox, ha spiegato ad Affari&Finanza che il brand sportswear si appresta a chiudere il 2017 con una crescita “quasi a doppia cifra”, sfiorando i 200 milioni di euro di ricavi (nel 2016 ammontavano a 156 milioni). L’azienda, che ha visto scendere i propri debiti a 28 milioni di euro a fine 2016 e si avvicina all’azzeramento, ha inoltre generato lo scorso anno 4,6 milioni di profitti autofinanziando la propria crescita: “Abbiamo sempre reinvestito gli utili invece che pagare un dividendo”, precisa il manager che, per il momento, rimanda la possibilità di quotarsi in Borsa aspettando che le dimensioni del fatturato siano in grado di misurarsi con quelle dei maggiori gruppi internazionali. “Non posso escludere a priori – spiega Polegato – che un giorno Diadora potrebbe essere quotata, ma credo che prima di allora il marchio debba riuscire ad affermarsi in maniera significativa, e affermarsi di più all’estero”. Tra le strategie in serbo per il prossimo anno spicca infatti la volonta di rafforzare il canale wholesale negli Stati Uniti; attualmente il 60% del fatturato di Diadora, senza considerare le licenze, è realizzato in Italia; oltre confine il brand riscuote successo soprattutto in Canada, Giappone e Israele.
La famiglia Polegato ha rilevato il marchio italiano dal fallimento otto anni fa attraverso la propria holding Lir, e si appresta a riportare in Patria il 7% della produzione di calzature nel medio termine. Nel 2018 Diadora festeggerà 70 anni con una serie di iniziative tra cui il ritorno della scarpa da tennis resa famosa dal campione Bjorn Borg.