La Nazionale di calcio va a fondo, ma Ermanno Scervino non la abbandona. Il marchio toscano, che dal 2015 veste gli Azzurri e la cui ‘Luxury Partnership’, da contratto, durerà fino ad agosto 2018, Mondiali russi inclusi, non verrà meno al proprio accordo. “Il contratto è in essere, e non abbiamo intenzione di rivederlo”, fanno sapere a Pambianconews dall’azienda.
L’accordo di sponsorizzazione per le divise (la maglia da gioco è invece realizzata da Puma) era stato siglato nel novembre del 2015, e aveva visto la maison sostituire Dolce&Gabbana. Il debutto ufficiale era stato in occasione dei campionati Europei 2016, che si erano svolti in Francia. L’intesa con la Nazionale si era poi ulteriormente cementata con la sponsorizzazione anche dell’Under21 e della Nazionale Femminile.
Si tratta di una (parziale) buona notizia per il calcio italiano: il disastro di lunedì sera non è stato solo sportivo, ma anche economico. La perdita finanziaria derivante dalla non partecipazione ai Mondiali si stima sia intorno ai 100 milioni, ed è legata, in aggiunta ai mancati guadagni legati alla partecipazione e alla flessione dei diritti tv, anche dai ricavi da sponsor (tra cui c’è anche Puma). Si calcola, riporta il Sole-24Ore, che ci sarà nell’immediato una perdita di circa 4 milioni dovuta al minor merchandising, e una riduzione significativa nel quadriennio che condurrà a Qatar 2022 (attualmente i ricavi commerciali della Figc ammontano a 43 milioni).