Segmentazione, sembra essere questa la parola d’ordine per il rilancio di Sloggi. Il marchio di proprietà di Triumph ha diverse novità in serbo a partire dal lancio di S by Sloggi, brand che sarà distribuito dalla stagione primavera/estate 2018. “Si tratta di una collezione femminile e maschile premium bodywear caratterizzata da prodotti realizzati in materiali semplici ma, allo stesso tempo, eleganti e raffinati che fondendosi donano un comfort senza pari”, dichiara a Pambianconews Roberta Bruni, marketing manager Italia di Sloggi. I capi S by Sloggi avranno un prezzo al pubblico superiore rispetto a quelli del main brand di circa il 30% e saranno promossi dal prossimo aprile attraverso una campagna pensata per i canali stampa e digital.
A sorpresa, oltre a S by Sloggi, nel 2018 l’azienda introdurrà anche un terzo brand, stavolta vicino al segmento athleisure: Move, distribuito dall’autunno. Per quanto concerne l’etichetta Sloggi, invece, dall’8 marzo partirà la campagna per Zero Feel*, inedito reggiseno second skin.
“Abbiamo scelto di ampliare la nostra offerta commerciale che, partendo dallo slip, va arricchendosi con proposte bodywear a 360°”, continua Bruni spiegando inoltre le ambizioni di Sloggi per i prossimi anni. “Abbiamo stilato un piano a lungo termine che prevede il raddoppio delle vendite entro il 2020 e una crescita annua pari al 10 per cento”.
Sloggi, che ha chiuso il 2016 con un fatturato in Italia pari a 22 milioni di euro, è presente nel nostro Paese in circa 3mila boutique: “Il brand è già conosciutissimo in Italia, ora stiamo lavorando al suo riposizionamento attraverso la segmentazione dell’offerta”, conclude la manager che anticipa a Pambianconews la possibilità di alcuni test pilota in Europa entro in 2020 per l’avvio dei primi store Sloggi, attualmente distribuito esclusivamente attraverso il canale wholesale. Intanto tra poche settimane Sloggi, finora presente online all’interno dell’e-commerce Triumph, avrà il suo primo e-store ad hoc.
*Notizia modificata il 9/11/2017 alle ore 12.30
Precedentemente era stato riportato erroneamente il nome Zerofil anziché Zero Feel. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.