Rado, marchio alto di gamma di Swatch Group, amplia la propria collezione di orologi collaborando con alcuni designer di fama internazionale nello sviluppo del concept Portraits of Design. L’azienda svizzera ha infatti unito le forze con l’interior designer statunitense Sam Amoia per il modello True Blaze, con Philippe Nigro per Rado True Cyclo, con l’architetto polacco Oskar Zieta per Rado True Face, con Rainer Mutsch per Rado True Stratum e con Kunihiko Morinaga per il modello Rado True Shadow. Al via anche la partnership con lo studio svizzero di design Big-Game, che ha contribuito alla realizzazione di True Phospho.
I nuovi modelli confermano l’attenzione dell’azienda nella selezione dei materiali, che privilegiano ceramica, diamante high-tech e vetro zaffiro. “I nostri orologi – ha raccontato a Pambianconews Andrea Caputo, vice-president del marketing di Rado – esprimono la grande capacità di innovazione dell’azienda che ha scelto di collaborare con designer esterni al mondo dell’orologeria e capaci di creare segnatempo per un pubblico trasversale in termini di età e di nazionalità”. Il manager ha spiegato come il mercato di riferimento del brand sia oggi l’Asia, seguita dall’Europa, con Germania, Austria e Svizzera in testa. In Italia le collezioni di Rado sono distribuite nelle più note gioiellerie e orologerie, oltre che in shop-in-shop all’interno di selezionati department store. “Da tre anni – ha continuato Caputo – l’azienda ha inoltre avviato la sua piattaforma e-commerce negli Stati Uniti, progetto destinato ad approdare in altri mercati, al momento top secret, nei prossimi mesi”.
Tornando all’offerta prodotto, la casa orologiera ha inoltre aggiunto due nuovi modelli (per ciascuna) alle collezioni Rado Ceramica e DiaMaster Grande Seconde, mentre il rilancio della collezione vintage Capitain Cook è affidato al trio di segnatempo uomo e donna della linea HyperChrome Captain Cook. “Le nuove proposte coniugano heritage, innovazione e un’estetica riconoscibile – ha concluso Caputo -. Sono orologi che durano nel tempo e che non temono la concorrenza del segmento smartwatch, o meglio rappresentano qualcosa di molto diverso. I modelli connected sono una nuova opportunità per il settore dell’orologeria e il nostro gruppo ha il know how necessario per sviluppi in questa direzione. Tuttavia, l’orologeria tradizionale ha un suo pubblico, diverso da quello dei wearable”.