Una hard Brexit potrebbe costare molto più del previsto alla Gran Bretagna. Secondo il report “The realities of trade after Brexit”, realizzato da Baker McKenzie in collaborazione con Oxford Economics, il mancato accordo con l’Unione Europea sull’accesso al Mercato comune provocherebbe una perdita per mancate esportazioni per 17 miliardi di sterline (circa 19,2 miliardi di euro al cambio attuale) a partire da marzo 2019.
A causarla sarebbero soprattutto i nuovi dazi applicati sui prodotti britannici dai paesi membri dell’Unione Europea, stimati per 3,8 miliardi di sterline, che stimolerebbero il consumo di beni domestici. Le conseguenze, secondo il report, sarebbero negative più negative per la Gran Bretagna, in quanto l’Ue rappresenta il 49% dell’export Uk, contro il 9% del Regno Unito sulle esportazioni dei paesi membri.
L’indagine mette in luce le conseguenze di una hard Brexit per quattro settori industriali chiave per il Regno Unito, che rappresentano il 42% della manifattura del paese e il 45% delle esportazioni verso l’Unione Europea: automotive, beni di consumo, tecnologia e sanità. Il primo sarebbe quello più colpito, con mancate esportazioni per 7,9 miliardi di sterline, mentre il secondo, in cui rientrano anche le categorie moda e lusso, perderebbe 5,2 miliardi di sterline.
La soluzione, secondo Baker McKenzie, sarebbe quella di incrementare del 60% le esportazioni verso altri mercati internazionali, in primis Stati Uniti, che rappresenta circa il 50% del mercato globale per ciascuno dei settori analizzati, e Cina.