Furla ha chiuso il primo semestre del 2017 con un fatturato di 238 milioni di euro, in crescita del 23,5% (+22% a cambi costanti) rispetto ai 193 milioni del primo semestre 2016. “La crescita organica – si legge nella nota ufficiale – si conferma uno dei principali driver del successo: le vendite like for like nei punti vendita a gestione diretta segnano una crescita a doppia cifra”. A trainare la performance del brand di accessori è stata l’Asia-Pacifico, che ha segnato un +63 per cento. La Cina, spiega sempre il comunicato, “ha fatto registrare una forte espansione e una crescita like for like a doppia cifra”, così come la Corea e l’Australia. In aumento del 16% il Giappone e l’area Emea, mentre gli Stati Uniti registrano un incremento del turnover del +3 per cento.
“I risultati del primo semestre 2017 – ha dichiarato Alberto Camerlengo, AD del gruppo Furla – ci rendono molto orgogliosi, e sottolineano il raddoppio del fatturato negli ultimi tre anni. La crescita, pur in scenari complessi, è importante su tutti i mercati così come il rafforzamento della qualità della distribuzione e delle relazioni con partner strategici”. Ad oggi Furla conta 444 negozi monomarca, dei quali circa la metà in gestione diretta.
Secondo quanto riportato da fonti di stampa italiane, slitterebbe la tempistica del debutto in Borsa. “Quello della quotazione – ha dichiarato Giovanna Furlanetto, presidente di Furla, a Mffashion – è uno scenario futuribile, ma oggi, con questa crescita impetuosa, siamo impegnati su altri fronti. Le operazioni più imminenti riguarderanno l’implementazione della struttura produttiva per rispondere alle nuove esigenze imposte, la riqualificazione dei negozi esistenti e il cambio dei partner in alcuni Paesi, dove questi sono troppo piccoli per assecondarci”.